Protocollo Whey Ketocomplex

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La dieta chetogenica è stata sviluppata negli anni ’20 per trattare l’epilessia, inizialmente attraverso il digiuno intermittente. Successivamente, i medici della Mayo Clinic, per rendere il trattamento più sostenibile, hanno introdotto una dieta ricca di grassi e povera di zuccheri che induce la formazione di corpi chetonici, ottenendo effetti simili al digiuno.

Risultati principali:

  • Miglioramento della vigilanza, comportamento e sonno.
  • Controllo delle crisi convulsive, specialmente nei bambini: il 95% dei pazienti ha mostrato miglioramenti, con il 60% che non ha più avuto crisi.

Negli anni ’70, G. Blackburn ha definito il primo protocollo di dieta proteica, convalidato dal Ministero della Salute USA nel 1993.

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La dieta VLCKD riduce drasticamente carboidrati e grassi per indurre la chetosi, favorendo l’uso delle riserve di grasso corporeo per energia e un dimagrimento rapido. A differenza della dieta chetogenica classica (ricca di grassi), la VLCKD ne contiene solo 15-30 grammi. Diversi tipi di diete chetogeniche esistono per adattarsi a specifiche condizioni cliniche.

Dieta Chetogenica Classica Dieta VLCKD
Carboidrati Ridotto contenuto
(<30-50 g/die)
Ridotto contenuto
(<30-50 g/die)
Proteine Normale contenuto
(1.2-1.5 g/Kg/die)
Normale contenuto
(1.2-1.5 g/Kg/die)
Lipidi Elevato contenuto
(70-80% dell’introito calorico giornaliero)
Ridotto contenuto
(<15-30 g/die)

VLCKD: Very Low-Calorie Ketogenic Diet

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È vero che passa la fame?

Sì, la chetosi ha un effetto anoressizzante ed euforizzante, riducendo il senso di fame dopo 2-3 giorni grazie ai corpi chetonici e a un adeguato apporto proteico.

Quanti kg si perdono a settimana?

La perdita media è di 1-1,5 kg a settimana, variabile in base a sesso, composizione corporea e attività fisica.

Quali fastidi si riscontrano?

Effetti transitori come cefalea, alitosi, nausea, diarrea, disidratazione, letargia, ipoglicemia, e rifiuto del cibo, spesso gestibili entro 72 ore.

Per quali patologie è indicata?

Utilizzata per epilessia, obesità, infertilità, diabete tipo 2, sindrome metabolica, NAFLD, dolore, infiammazioni, alcune forme di tumore e condizioni che richiedono un rapido dimagrimento.

È vero che affatica i reni?

No, non è una dieta iperproteica, ma normoproteica, calibrata sul fabbisogno individuale per evitare sia il deperimento muscolare che un eccesso proteico, garantendo efficacia e sicurezza.

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La dieta chetogenica è utilizzata per il trattamento di diverse condizioni, tra cui disturbi neurologici (epilessia, Alzheimer, Parkinson, SLA), problemi metabolici (obesità, diabete tipo 2, sindrome metabolica, NAFLD), infertilità, dolore e infiammazioni, e come supporto in caso di tumori invasivi o per dimagrimento rapido in pazienti con comorbilità gravi.

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La dieta chetogenica è controindicata in una serie di condizioni patologiche particolari:

Gravidanza e allattamento

Insufficienza renale

Insufficienza epatica

Diabete di tipo I

Porfiria

Aritmie

Angina

Infarto miocardico recente

Insufficienza epatica

Gravidanza e allattamento

Insufficienza renale

Insufficienza epatica

La dieta chetogenica è un regime alimentare che induce uno stato di chetosi, in cui l’organismo utilizza i corpi chetonici come fonte energetica anziché i carboidrati. La chetosi è un adattamento fisiologico utile in situazioni di digiuno, come durante il sonno o periodi di carestia, per garantire la sopravvivenza.

Meccanismo:
Corpi chetonici: prodotti dal fegato quando i carboidrati sono assenti.

Ormoni chiave:

Insulina: riduce la glicemia favorendo l’ingresso del glucosio nelle cellule.
Glucagone: aumenta la glicemia tramite gluconeogenesi e glucogenolisi.
Deplezione glicogeno: dopo 15-24 ore senza carboidrati, le riserve epatiche di glicogeno si esauriscono.

Nei primi 3 giorni, il glucosio rimane necessario, ma i chetoni iniziano a essere ossidati dai tessuti, soprattutto dai muscoli, per produrre energia.

L’energia cellulare deriva dalla metabolizzazione di glucosio e acidi grassi, con i grassi trasformati in CoA e utilizzati nel ciclo di Krebs.

Gli acidi grassi, nel ciclo di Krebs, si legano all’ossalacetato e vengono ossidati, liberando acqua e anidride carbonica. Quando l’acetilCoA prodotto supera la capacità di assorbimento dell’ossalacetato, si formano i corpi chetonici, composti da due molecole di acetilCoA.

Se la produzione di corpi chetonici supera lo smaltimento, si accumulano nel sangue, portando alla chetosi. Questo processo consente all’organismo di utilizzare le riserve di grasso come fonte di energia, favorendo un dimagrimento rapido, da cui l’appellativo di liposuzione alimentare.

La dieta chetogenica è utilizzata per trattare obesità e sovrappeso, mantenendo la tonicità dei tessuti, ed è impiegata anche in diversi ambiti clinici.

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